Ancora in piedi ma circondati da rovine e confusione
Il 2011 doveva restare nella memoria degli Italiani come il 150esimo anniversario dell’Unità nazionale… invece sarà ricordato come l’anno della crisi, nazionale e locale.
Quel poco che è stato fatto per celebrare il primo secolo e mezzo di storia nazionale è stato oscurato dal baccano infernale che ha accompagnato gli ultimi mesi dell’era Berlusconi; nel “comprensorio della Valtiberina toscana” invece i troppi tentennamenti ed il nulla di utilità o quasi della gestione amministrativa Polcri, con le nuove elezioni del giugno, faceva sorgere la speranza del cosiddetto “mondo migliore” ma a risultati ultimati, nonostante la successione di altra persona alla carica di ‘sindaco’, ancora non si sono visti i risultati agognati nè un utile exploit per la cittadinanza che si rifletterebbe in modo benefico sull’intero comprensorio essendone Sansepolcro la cittadina guida; nemmeno con il ‘telescopio’ è stato individuato il “nuovo” per non dire “l’utile”, essendo tornati i vecchi, stantii ‘giochini politici di partito’ (di ciò ci occuperemo nei prossimi giorni, a festività terminate, e saremo sempre documentati su quanto renderemo noto ai cittadini).
In questo tempo di crisi finanziaria e di politica, i soliti noti hanno trovato il loro brodo di coltura nel Nulla che ci sta sopraffacendo; ci sentiamo persi e spauriti, i punti di riferimento che ci hanno accompagnato nell’arco della vita, le certezze del vivere sociale (come il lavoro) e le istituzioni (uomini di governo, sindaci, amministratori), hanno perso la loro consistenza e ci lasciano disorientati.
E’ in questo momento che ci accorgiamo della bellezza suprema, dell’essenziale che la politica e la smania del comando “non” ci offrono, quelle cose che ci raccontano di una storia infinita di cui noi stessi siamo parte integrante: l’abbraccio dei nonni ai nipoti, la parola ferma ma dolce dei genitori, una chiacchierata insieme a un amico.
Cosa resterà nella storia del 2011? Almeno formalmente per l’Italia e gli italiani sarà stato il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e l’anno del ritorno ai referendum dalla grande partecipazione popolare che hanno sancito l’abbandono dell’energia nucleare in Italia e la conferma della gestione pubblica dei servizi idrici.
Per la Valtiberina toscana, oltre a ciò è stato come perdere “l’ultimo treno” avendo la politica abdicato la propria funzione e mostrato tutta la sua debolezza – che è quella degli uomini incapaci che la esercitano, svegli e presenti solo nella ricerca di eventuali futuri “carrozzoni”.
Come sarà il 2012? Non lo sappiamo… ma sappiamo cosa vogliamo: “un futuro di pace e coesione sociale. Vorremmo fosse l’anno della riscossa della miglior gioventù , di tutti quei ragazzi che hanno fatto del bene, anche se è stato pesante, anche se ha richiesto sacrifici, perché fare il bene è bello, esserci per gli altri è onorevole.
Come riusciremo a realizzare i nostri sogni? Semplice: facciamo attenzione ad un bambino che impara a camminare: ecco che cade, ma si rialza, poi cade ancora; eppure continua e prova, riprova, finché camminerà senza cadere. Non è altro che forza di volontà e se vi aggiungiamo la necessaria pazienza : sarà conquistato ciò che per noi e per gli altri è importante. -Gino Dente-