Il consigliere anghiarese Sandro Dini e la questione "Invaso di Montedoglio"
Dini ( RP): Sulla gestione della Diga, e’ ora che la Valtiberina alzi la propria voce!
La comunità locale deve ri-appropriarsi del diritto di dire la sua attraverso i suoi rappresentanti. Nel prossimo consiglio dell’unione dei Comuni presenterò un atto di impegno da mettere ai voti.
“Spetta alle comunità locali – e ai suoi rappresentanti in seno all’ente comprensioriale dell’unione dei comuni della valtiberina – indicare la personalità che andrà a sedere nel nuovo Cda dell’Ente Acque Umbre Toscane. ”
Così Sandro Dini, consigliere in rappresentanza del suo Comune ( Anghiari) nell’Unione dei Comuni Montani della Valtiberina, va all’attacco sull’affaire della nomina del Cda del nuovo ente che prenderà il posto dell’Ente irriguo umbro toscano (EIUT) . E aggiunge:
“ Mi auguro che nella prossima adunanza consiliare – da programmare – dell’Ente Comprensoriale, il Presidente e tutti i rappresentanti in seno all’assise, diano un contributo fattivo al dibattito in questione. Se necessario, presenterò un odg di indirizzo e di impegno affinché l’ente comprensoriale si faccia rappresentante – nei tavoli che contano – della volontà popolare e, affronti, allo stesso tempo, in modo unitario la questione che tiene banco la stampa locale sul nome da fare”
La posizione di Sandro Dini è dunque chiara, ed è riassumibile nei seguenti termini :
-La politica deve riappropriarsi delle sue prerogative fondamentali a difesa del territorio e delle comunità che vi abitano; lo sfruttamento delle risorse derivanti dall’uso dell’Invaso deve avvenire sotto la gestione e il controllo diretto dei rappresentanti più prossimi delle comunità rivierasche che vivono e che percepiscono per prime i problemi inerenti alla sicurezza dell’opera stessa; sempre per questo motivo si tenga conto – infine- delle innumerevoli aziende e di privati cittadini che dall’incidente del 29 dicembre hanno subito danni e che ad oggi non sono stati minimamente indennizzati -. -La Redazione-