Anche a Sansepolcro si può “bere” l’acqua di Montedoglio
Sansepolcro – Per quanto ben servita sia dalle sorgenti montane che da due campi pozzi, dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, data la disponibilità e la vicinanza di una fonte di ottima qualità: quella di Montedoglio, fu deciso dagli amministratori di investire su quella direzione sfruttando la tecnologia dell’ultrafiltrazione che migliora la qualità e la quantità dell’acqua.Sicuramente una scelta per poter garantire nel tempo un servizio in modo continuativo ed in termini ottimali.
Già in Valcerfone, dal 2008, l’acqua di Montedoglio arriva a Monterchi, grazie ai lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’impianto di Padonchia ed alla realizzazione del collegamento con la rete di irrigazione della Comunità Montana. Ora, quindi: Montedoglio serve anche Sansepolcro.
Si tratta di un investimento a suo tempo inserito nel Piano triennale delle opere dell’Aato 4 Alto Valdarno (2009-2011).
Per poter utilizzare l’acqua di Montedoglio, è necessario renderla potabile. E per questo, Nuove Acque ha deciso di puntare sull’ultrafiltrazione, una tecnologia già utilizzata nel territorio di competenza, che ha dato buoni risultati.
Occorre precisare che la Comunità MontanaValtiberina Toscana (con il contributo di AATO 4 e Nuove Acque) ha realizzato una nuova condotta di adduzione dell’acqua grezza ad uno dei due campo pozzi utilizzati per collegarsi al sistema Montedoglio. Per l’impianto di potabilizzazione, sono stati investiti 425mila euro.
“Siamo a completare un percorso molto positivo, che ha visto integrarsi l’operatività di molti soggetti: Comune di Sansepolcro, Comunità Montana, Ente Irriguo, Aato 4 e Nuove Acque – dichiara il Presidente dell’Aato 4 Dario Casini – un percorso che ha permesso di anticipare di alcuni anni l’investimento con un notevole risparmio, offrendo alla città di Sansepolcro la doppia opportunità di rifornimento, Montedoglio e pozzi, con un effetto immediato sulla qualità dell’acqua che arriverà nei rubinetti dei cittadini”.
“Con questo nuovo impianto – commentano i vertici di Nuove Acque – possiamo assicurare a Sansepolcro un’ottima integrazione al servizio già offerto. Con l’ultrafiltrazione, si va ad utilizzare la risorsa aggiuntiva di Montedoglio, migliorando da subito la qualità e la quantità di acqua distribuita, ponendo al contempo le premesse per fronteggiare la crescita del fabbisogno futuro”.
“Finalmente anche Sansepolcro potrà bere l’acqua di Montedoglio – dichiara il sindaco biturgense Daniela Frullani – Con questo intervento infatti si andrà ad integrare l’attuale disponibilità idrica in tutta la città, ma anche in quelle zone che presentavano dei problemi come Gricignano o la zona industriale di Santa Fiora. L’acqua di Montedoglio ha inoltre delle caratteristiche eccezionali di purezza e, grazie alla sua origine meteorica, priva di residui calcarei.”
Signor presidente Dario Casini, sindaco Daniela Frullani, come mai tutti questi “incensamenti” che vi rimbalzate, per fortuna non c’è l’altro presidente Ricci di Nuove Acque, altrimenti ancora il nastro tricolore di imnaugurazione sarebbe stato tutto intero.
Guardate che nonostante i vostri discorsi, i cittadini della Valtiberina vi ricordano ancora l’esito di un fresco Referendum !!!
Ed ora la notizia tecnica: per chi non lo sapesse, l’ultrafiltrazione è un processo di trattamento fisico dell’acqua che viene fatta passare attraverso membrane porose (composte di acetato di cellulosa), in grado di realizzare in un solo stadio di trattamento la potabilizzazione della risorsa (chiarificazione e disinfezione).
Tecnicamente le membrane formano una barriera a tutte le particelle di dimensione superiore a 0,01 microns, ovvero polline, alghe, parassiti, batteri, virus, germi, permettendo quindi un controllo attento e puntuale.