Archivio del Fendente

2007-2011

Archivio per il tag “montedoglio”

Comunicato stampa del sindaco di Sansepolcro sul caso Montedoglio

La Valtiberina ha ottime carte da giocare e la politica regionale deve farsi carico di quello che chiediamo.
Dichiarazione del sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani sulla vicenda relativa alla nomina nel Consiglio d’Amministrazione del nuovo ente che gestirà Montedoglio:
“Ora che tutti hanno parlato è necessario fare sintesi. Fin dall’inizio ho ritenuto che fosse una necessità prioritaria per il nostro territorio  procedere con una nomina di garanzia che tutelasse le legittime aspettative di coloro che nel tempo si sono assunti  tutti gli oneri e nessun onore derivante dalla presenza della Diga, cioè senza ricevere in cambio nessun tipo di compensazione. Per questo motivo, pur consapevole che non si trattava di una prassi usuale e anzi per certi aspetti inedita e per qualcuno discutibile, ho ritenuto utile, e ne rivendico la responsabilità anche come segnale d’innovazione e di apertura, interpellare le categorie economiche, ritenendole interlocutore valido della politica e delle Istituzioni, affinché esprimessero proposte da valutare insieme e da confrontare con i nostri rappresentanti provinciali che dovrebbero sostenerci in questa fase. L’incidente del 29 dicembre 2010 ha inevitabilmente generato un grande senso d’insicurezza e l’attuale carenza idrica dell’invaso non fa prevedere per i prossimi mesi una disponibilità d’acqua tale da soddisfare le numerose esigenze dei territori interessati. A questo c’è da aggiungere il momento particolarmente difficile per le nostre attività produttive.  E’ necessario quindi che la politica regionale si faccia carico di tutte queste esigenze, individuando per l’Eaut una personalità della Valtiberina Toscana e scongiurando una nomina che provenga da territori ‘concorrenti’ rispetto agli interessi che gravitano sulla gestione e l’utilizzo della risorsa idrica della Diga. Com’è noto la nomina nel Cda  spetta al Presidente della Regione ma a noi spetta dimostrare di avere “buone carte”  in una partita che vede in gioco gli interessi ed il futuro della nostra gente. Occorre quindi procedere con molta unità – conclude il sindaco Daniela Frullani –  dobbiamo dimostrarci compatti nella nostra proposta comune, sollecitando il contributo di tutti coloro che possano essere rappresentativi di questa volontà con motivazioni logiche e convincenti e soprattutto ben rappresentativi del territorio, che esprimano affidabilità, competenze e consapevolezza delle grandi  problematiche da affrontare. I veti incrociati non servono ma serve la concretezza e la forza che il nostro territorio da sempre sa esprimere. “

-Comunicato Stampa

Gli argini del Tevere e l’incuria pericolosa

VALTIBERINA-Gli argini del Tevere,a quasi un anno dall’incidente all’invaso di Montedoglio,sono rimasti immutati. Nulla, in questo lungo lasso di tempo, è  stato fatto per ripulire l’ampia golena del fiume. Percorrendo il tratto valtiberinadel fiume si trova una situazione di grave abbandono e incuria;lungo le sue spondeci sono grossi pioppi abbattuti e mai rimossi, alcuni intraversati nell’acqua ealtri che crescono a dismisura:un bosco vero e proprio che ha preso il posto del letto del fiume.Ma cos’è che più inquieta? Senza dubbio l’arrivo delle piogge che potrebbero ingrossare gli argini e tracimare. “Siamo preoccupati – dicono gli abitanti e i proprietari dei terreni a ridosso degli argini-si tratta di una situazione precaria che po’ peggiorare con la stagione piovosa; ci chiediamo cosa succederà se non verranno presi seri accorgimenti e se le piogge quest’inverno cadranno copiose. Che fine hanno fatto le promesse all’indomani del 29 dicembre?I nostri politici cosa ne pensano?”.Le realtà territoriali del bacino di Montedoglio e della golena del Tevere fanno parte del medesimo sistema paesistico e gli interventi di trasformazione attuati negli ultimi quaranta anni hanno portato allo stravolgimento delle condizioni ambientali originarie. La realizzazione di un invaso sul Tevere e la costruzione di uno sbarramento di cinquanta metri hanno completamente modificato gli equilibri paesaggistici ed ecologici del fiume a valle della diga.L’incidente alla diga con ladeviazione del getto di acqua dell’invaso nel corso del fiume ha causato un’ulteriore trasformazione. Allorale autorità preposte avevano dichiarato l’intenzione e l’urgenza di operare un intervento massiccio lungo gli argini al fine di una completa ripulitura e messa in sicurezza. Ma perché quanto annunciato non è stato portato a compimento? Certo è che dopo l’incidente anche il Tevere fa paura e nessuno si sente più tranquillo nemmeno a valle. Sembra, anche se al momento è solo una voce ufficiosa, che al riguardo privati cittadini stiano preparando un esposto che sarà presto indirizzato alla Procura della Repubblica, per conoscenza ai sindaci dei comuni interessati,nella speranza di muovere finalmente qualcosa. mm

Quando l’acqua è “amica” e quando “nemica”

VALTIBERINA-Gli argini del Tevere,a quasi un anno dall’incidente all’invaso di Montedoglio,sono rimasti immutati. Nulla, in questo lungo lasso di tempo, è statofatto per ripulire l’ampia golena del fiume. Percorrendo il tratto valtiberinadel fiume si trova una situazione di grave abbandono e incuria;lungo le sue sponde ci sono grossi pioppi abbattuti e mai rimossi, alcuni intraversati nell’acqua ealtri che crescono a dismisura:un bosco vero e proprio che ha preso il posto del letto del fiume.Ma cos’è che più inquieta? Senza dubbio l’arrivo delle piogge che potrebbero ingrossare gli argini e tracimare. “Siamo preoccupati – dicono gli abitanti e i proprietari dei terreni a ridosso degli argini-si tratta di una situazione precaria che po’ peggiorare con la stagione piovosa; ci chiediamo cosa succederà se non verranno presi seri accorgimenti e se le piogge quest’inverno cadranno copiose. Che fine hanno fatto le promesse all’indomani del 29 dicembre?I nostri politici cosa ne pensano?”.Le realtà territoriali del bacino di Montedoglio e della golena del Tevere fanno parte del medesimo sistema paesistico e gli interventi di trasformazione attuati negli ultimi quaranta anni hanno portato allo stravolgimento delle condizioni ambientali originarie. La realizzazione di un invaso sul Tevere e la costruzione di uno sbarramento di cinquanta metri hanno completamente modificato gli equilibri paesaggistici ed ecologici del fiume a valle della diga.L’incidente alla diga con ladeviazione del getto di acqua dell’invaso nel corso del fiume ha causato un’ulteriore trasformazione. Allora le autorità preposte avevano dichiarato l’intenzione e l’urgenza di operare un intervento massiccio lungo gli argini al fine di una completa ripulitura e messa in sicurezza. Ma perché quanto annunciato non è stato portato a compimento?Certo è che dopo l’incidente anche il Tevere fa paura e nessuno si sente più tranquillo nemmeno a valle. Sembra, anche se al momento è solo una voce ufficiosa, cheal riguardo privati cittadini stiano preparando un esposto che sarà presto indirizzato alla Procura della Repubblica, per conoscenza ai sindaci dei comuni interessati,nella speranza di muovere finalmente qualcosa. mm

Montedoglio, diga da rifare; Ammirati, Mugnai e Marignani (Pdl)

Massima diffusione presso i cittadini dei piani di manutenzione straordinaria e ordinaria e misure di sostegno alla Valtiberina.

Lo chiede il Pdl all’indomani della chiusura della relazione dei periti della procura di Arezzo che lavorano sul crollo della diga di Montedoglio del 28 dicembre scorso.

A intervenire in questo senso sono i Consiglieri regionali del Pdl Paolo Enrico Ammirati (Vicecapogruppo), Stefano Mugnai e Claudio Marignani (Vicepresidente II Commissione – Agricoltura) la cui prima preoccupazione è adesso per la serenità delle popolazioni: «E’ indispensabile – affermano – che i cittadini siano tempestivamente e diffusamente messi a conoscenza dei piani di manutenzione si straordinaria che ordinaria, così che abbiano la consapevolezza che per garantire la loro incolumità si sta facendo tutto il possibile e tutto è tenuto sotto continua osservazione da chi di competenza».

Operazione sicurezza dunque, certo, ma non solo: «Alla luce degli esiti della perizia – proseguono Ammirati, Mugnai e Marignani – si rende più che mai opportuno che ai Comuni della Valtiberina sui quali insiste l’invaso siano conferiti riconoscimenti compensativi non solo in termini infrastrutturali, quali il nuovo ponte sul Tevere, o di agevolazioni per quanto riguarda le acque irrigue o gli approvvigionamenti elettrici. Servono infatti anche misure di sostegno specifiche per rilanciare un territorio che da quell’evento ha riportato gravi danni d’immagine e che ora necessita di provvedimenti a sostegno della ripresa turistica».

MONTEDOGLIO, LOCCI: “QUANTO CI COSTERA’ QUESTA ULTERIORE BEFFA?”

Materiali scadenti ed errori di progettazione, parte della diga è da rifare

Il consigliere del Gruppo Misto: “Rimettere mano al nuovo Ente Acque”

Valtiberina – “A pochi giorni dall’istituzione del nuovo Ente Acque Umbro-Toscane, il Procuratore capo di Arezzo rende noto che la diga di Montedoglio è tutt’altro che sicura. Alla faccia delle numerose rassicurazioni fornite nell’arco dell’ultimo anno dalle istituzioni, a partire dal Direttore del defunto Ente irriguo”. Con queste parole il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto) commenta i risultati dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica in seguito al cedimento dello scorso 28 dicembre. Secondo i tecnici della Procura, la parte in cemento armato sarebbe completamente da rifare, a causa dei materiali scadenti utilizzati e di alcuni errori di progettazione.

“Fino a pochi giorni fa – continua Locci – l’invaso veniva considerato sicuro, oggi scopriamo che la parte in cemento armato è completamente da rifare e che ci vorranno anni e milioni di euro per metterla in sicurezza”.

Vale la pena ricordare – prosegue il Presidente del Gruppo Misto – che al 28 dicembre 2010, dopo oltre 30 anni dall’inizio dei lavori per la realizzazione della diga, l’opera non era stata ancora collaudata”.

“Alla fine della fiera, chi pagherà? Quanto ci costerà questa ulteriore beffa? Alla luce di tutto ciò – conclude Locci – credo che sia ancor più necessario rimettere mano all’Intesa che regola il nuovo Ente Acque, in modo da garantire ai cittadini della Valtiberina un maggior controllo sull’invaso che sta sul loro territorio. I Comuni dovrebbero avere un posto nel Cda del nuovo Ente”.

-Ufficio Stampa-

Francesca Puliti

 

“Le amministrazioni locali, anziché spendersi in plausi alla Regione, facciano chiarezza e informino i cittadini”

La Sinistra sull’Ente Acque

Sansepolcro – Rimaniamo perplessi rispetto ai commenti trionfali formulati anche da amministrazioni comunali valtiberine rispetto alla costituzione dell’Ente Acque Umbro-Toscane. L’intesa siglata dalle regioni Toscana ed Umbria, infatti, non sembra  dare adeguate risposte alle istanze sollevate dai cittadini della Valtiberina, e anche dal Consiglio Comunale di Sansepolcro e dal Consiglio Provinciale di Arezzo, che con votazione unanime avevano avanzato precise richieste relativamente alla rappresentatività dei comuni rivieraschi nel soggetto gestore, ai meccanismi compensativi per i territori in cui insiste l’invaso, all’incentivazione della vocazione di fornitura di acqua potabile in aggiunta alle erogazioni a scopo irriguo.

Non si possono trarre infatti le necessarie garanzie tenendo conto del solo ordine del giorno votato a Firenze, il cui testo lascia peraltro spazi che è necessario approfondire: in particolare relativamente agli effettivi ruoli del cosiddetto “organismo di controllo”, di cui farebbero parte gli enti locali e che non sembra poter incidere concretamente sulla gestione; così come vanno compresi i criteri della concertazione che la Regione sarebbe tenuta a fare con i comuni rivieraschi relativamente alla scelta del proprio rappresentante nel consiglio d’amministrazione.

Riteniamo quindi che gli enti locali coinvolti, anziché dedicarsi esclusivamente a plausi nei confronti della Regione, dovrebbero attivarsi da subito per fare chiarezza sui tanti punti ancora controversi della vicenda, e per informare tempestivamente ed esaurientemente i cittadini, che hanno chiaramente dimostrato – anche con la massiccia presenza all’iniziativa dello scorso 7 ottobre a Sansepolcro – di non voler accettare di essere ulteriormente presi in giro.

– Gruppo consiliare La Sinistra / Rifondazione Comunista / Sinistra Ecologia e Libertà-

Viva Sansepolcro: su Montedoglio un mare di ipocrisia

Servono a ben poco i convegni se i relatori fanno promesse e poi, alla prova dei fatti, si comportano in maniera del tutto opposta. Nel bel convegno organizzato qualche settimana fa dai partiti della sinistra locale erano stati chiesti impegni precisi alle amministrazioni regionali. In particolar modo si chiedeva un coinvolgimento attivo dei comuni altotiberini nella gestione del nascente Ente Acque Umbro-Toscano e si chiedevano forme di indennizzo in favore della popolazione locale, come avviene in altre aree del paese (ad esempio il vicino Valdarno) che ospitano strutture o impianti di pubblica utilità .

Nonostante le assicurazioni fornite qualche giorno fa, nel testo dell’intesa raggiunta in Regione non c’ è nessuna traccia degli impegni presi. Nessuno nella maggioranza (PD, IDV, SEL) ha aperto bocca.

Solo il consigliere indipendente Avv. Dario Locci (nella foto), esponente biturgense del Gruppo Misto, ha voluto dar seguito alle richieste della popolazione, sostenendo in Commissione Affari Istituzionali, l’ esigenza di due emendamenti che formalmente saranno presentati al Consiglio Regionale di martedì 25 ottobre.

Ancora una volta dunque i cittadini vengono illusi e poi abbandonati dai partiti, secondo un copione che ormai si ripete continuamente e indipendentemente dal colore politico delle amministrazioni.

Stupisce soprattutto il comportamento del presidente della commissione Marco Manneschi, consigliere aretino dell’IDV, finora distintosi per la sua indipendenza di pensiero e d’azione, ma in questo caso anch’egli supino al volere della maggioranza.

Il tema passerà  al vaglio del Consiglio Regionale nella seduta di martedì 25 ottobre e vogliamo sperare (anche se la speranza rischia di essere ancora una volta vana) che le prossime ore possano portare al ravvedimento e al varo di una struttura di gestione che possa finalmente restituire alla popolazione della Valtiberina quel rispetto che al momento viene del tutto disatteso.

Invitiamo inoltre i cittadini a seguire in diretta streaming dal sito del Consiglio Regionale (ore 15,30) il dibattito con le dichiarazioni e il voto dei vari gruppi politici.

-Comunicato stampa di: Viva-Sansepolcro-
http://www.vivasansepolcro.it

Locci: l’unica a pagare rimane la Valtiberina

Il Presidente del Gruppo Misto: “Gli ordini di partito hanno avuto la meglio sul buonsenso”.
“Ancora una volta gli ordini di partito hanno avuto la meglio sul buonsenso”. Con queste parole il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto) commental’approvazione in Consiglio della leggeistitutiva del nuovo Ente Acque Umbre-Toscane (EAUT), che d’ora in poi dovrà gestire quattro invasi a cavallo tra le due regioni, tra cui la diga di Montedoglio.

“Dopo tante promesse di partecipazione, dopo tante garanzie di rappresentatività delle popolazioni locali, ribadite in convegni, incontri e mozioni – continua Locci – alla Valtiberina non sono andate neanche le briciole. Gli Enti locali, in primis i Comuni di Anghiari, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, sono stati estromessi da qualsiasi potere decisionale. Nel Consiglio di amministrazione dell’EAUT siederanno solo tre membri, uno in rappresentanza della Regione Toscana, uno dell’Umbria e uno del Ministero delle politiche agricole”. La legge, frutto di un’intesa tra le due Regioni, è stata approvata a maggioranza. Respinto, invece, nonostante il voto compatto di tutto il centrodestra, l’ordine del giorno presentato da Locci, che impegnavala Giunta a rivedere l’Intesa conla Regione Umbria inserendo nel Cda un rappresentante degli Enti locali coinvolti e un meccanismo di compensazione economica per i territori “mutilati” dagli invasi, sia in termini di superficie che di valore di mercato.

“La Valtiberinarimane l’unica a pagare il prezzo di pesanti opere idrauliche – conclude Locci – senza vedersi risarcire neanche un centesimo”.

Ufficio Stampa
Francesca Puliti

Montedoglio, Frullani e La Ferla soddisfatti

Il sindaco di Anghiari Avv. Riccardo La Ferla e il sindaco di Sansepolcro  Prof. Daniela Frullani esprimono congiuntamente soddisfazione circa l’intesa tra le regioni Toscana e Umbria per il nuovo ente Ente Acque Umbre Toscane (Eaut) ratificata nei rispettivi consigli regionali. “Già nel corso della riunione ristretta dello scorso 19 ottobre a Perugia, alla quale hanno partecipato solo i sindaci deicomuni interessati dall’invaso di Montedoglio,  gli assessori regionali e i presidenti della Provincia di Arezzo e Perugia  – spieganoLa Ferla e Frullani – è risultata evidente la reale volontà di collaborare delle due regioni per il benessere e la sicurezza dei cittadini della vallata. Questa nostra soddisfazione – continuano i due sindaci  – nasce dal fatto che per la prima volta siamo riusciti ad essere presenti all’interno di una nuova struttura in maniera decisa e concreta.” L’intesa ratificata nel consiglio regionale della Toscana è stata integrata da un ordine del giorno che impegnala Giunta regionale “Ad inserire, nello statuto dell’EAUT, la costituzione di un organo di sorveglianza, all’interno del quale sia garantita adeguata rappresentanza degli EE.LL. e al quale sia affidato proprio il ruolo sorveglianza dell’Ente, con possibilità di effettuare attività di controllo;

A concertare la nomina del rappresentante della regione Toscana con gli enti locali competenti per territorio; Ad attivarsi presso il Governo, il costituendo Ente e gli altri enti coinvolti affinché siano messi in atto interventi di compensazione per le popolazioni locali dei comuni interessati dalla presenza della Diga, con particolare riferimento sia alla realizzazione del secondo Ponte sul Tevere, sia al completamento della rete di distribuzione dell’acqua dell’invaso per usi idropotabili ed irrigui nonché ad eventuali ulteriori interventi connessi al miglioramento della sicurezza ed alla mitigazione  dell’impatto prodotto dalla infrastruttura.”

“Prima di firmare il nuovo statuto – aggiungonoLa Ferlae Frullani – saremo infatti di nuovo convocati e sarà individuato come specificato dalla legge regionale un comitato di sorveglianza composto da alcuni sindaci o delegati dei comuni di riferimento. In questo modo sarà possibile vigilare in modo diretto sulla questione, garantire ai nostri cittadini sicurezza e anche informazione su tutto ciò che riguarda il nuovo Ente e in modo specifico l’invaso di Montedoglio. Con quest’ intesa – concludono i due sindaci – le nostre popolazioni potranno dire di avere un filo diretto con chi per legge gestisce l’invaso. Un traguardo importante che ci garantisce presenza e sicurezza, due obiettivi che dopo i fatti del 29 dicembre scorso risultano essere ancor più vitali”

 Ndr.- del “Fendente”- Scusate signor e signora sindaco, ma Pieve Santo Stefano che fine ha fatto? In certi casi “non” si guarda al colore dell’amministrazione, mentre invece  sembra che ci abbiate pensato; l’invaso di Montedoglio non è anche nel territorio “pievano”?  Non vorremmo, da come giustamente qualche politico prevede, che si stia preparando. “un nuovo carrozzone”.

Anche a Sansepolcro si può “bere” l’acqua di Montedoglio

Sansepolcro – Per quanto ben servita sia dalle sorgenti montane che da due campi pozzi, dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, data la disponibilità e la vicinanza di una fonte di ottima qualità: quella di Montedoglio, fu deciso dagli amministratori di investire su quella direzione sfruttando   la tecnologia dell’ultrafiltrazione che migliora la qualità e la quantità dell’acqua.Sicuramente una scelta per poter garantire nel tempo un servizio in modo continuativo ed in termini ottimali.

Già in Valcerfone, dal 2008, l’acqua di Montedoglio arriva a Monterchi, grazie ai lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’impianto di Padonchia ed alla realizzazione del collegamento con la rete di irrigazione della Comunità Montana. Ora, quindi: Montedoglio serve anche Sansepolcro.

Si tratta di un investimento a suo tempo inserito nel Piano triennale delle opere dell’Aato 4 Alto Valdarno (2009-2011).

Per poter utilizzare l’acqua di Montedoglio, è necessario renderla potabile. E per questo, Nuove Acque ha deciso di puntare sull’ultrafiltrazione, una tecnologia già utilizzata nel territorio di competenza, che ha dato buoni risultati.

Occorre precisare che  la Comunità MontanaValtiberina Toscana (con il contributo di AATO 4 e Nuove Acque) ha realizzato una nuova condotta di adduzione dell’acqua grezza ad uno dei due campo pozzi utilizzati per collegarsi al sistema Montedoglio. Per l’impianto di potabilizzazione, sono stati investiti 425mila euro.

“Siamo a completare un percorso molto positivo, che ha visto integrarsi l’operatività di molti soggetti: Comune di Sansepolcro, Comunità Montana, Ente Irriguo, Aato 4 e Nuove Acque – dichiara il Presidente dell’Aato 4 Dario Casini – un percorso che ha permesso di anticipare di alcuni anni l’investimento con un notevole risparmio, offrendo alla città di Sansepolcro la doppia opportunità di rifornimento, Montedoglio e pozzi, con un effetto immediato sulla qualità dell’acqua che arriverà nei rubinetti dei cittadini”.

“Con questo nuovo impianto – commentano i vertici di Nuove Acque – possiamo assicurare a Sansepolcro un’ottima integrazione al servizio già offerto. Con l’ultrafiltrazione, si va ad utilizzare la risorsa aggiuntiva di Montedoglio, migliorando da subito la qualità e la quantità di acqua distribuita, ponendo al contempo le premesse per fronteggiare la crescita del fabbisogno futuro”.

“Finalmente anche Sansepolcro potrà bere l’acqua di Montedoglio – dichiara il sindaco biturgense Daniela Frullani –  Con questo intervento infatti  si andrà ad integrare l’attuale disponibilità idrica in tutta la città, ma anche in quelle zone che presentavano dei problemi come Gricignano o la zona industriale di Santa Fiora. L’acqua di Montedoglio ha inoltre delle caratteristiche eccezionali di purezza e, grazie alla sua origine meteorica, priva di residui calcarei.”

Signor presidente Dario Casini, sindaco Daniela Frullani, come mai tutti questi “incensamenti” che vi rimbalzate, per fortuna non c’è l’altro presidente Ricci di Nuove Acque, altrimenti ancora il nastro tricolore di imnaugurazione  sarebbe stato tutto intero.

Guardate che nonostante i vostri discorsi, i cittadini della Valtiberina  vi ricordano ancora l’esito di un  fresco Referendum !!!

Ed ora la notizia tecnica: per chi non lo sapesse, l’ultrafiltrazione è un processo di trattamento fisico dell’acqua che viene fatta passare attraverso membrane porose (composte di acetato di cellulosa), in grado di realizzare in un solo stadio di trattamento la potabilizzazione della risorsa (chiarificazione e disinfezione).

Tecnicamente le membrane formano una barriera a tutte le particelle di dimensione superiore a 0,01 microns, ovvero polline, alghe, parassiti, batteri, virus, germi, permettendo quindi un controllo attento e puntuale.

Montedoglio, via libera al nuovo “Ente acque umbre-toscane”

 Locci (gruppo misto): “Cittadini danneggiati due volte”

Ratificata in Commissione Affari istituzionali l’intesa Toscana-Umbria. Ora la legge passa all’esame del Consiglio regionale

“Enti locali esclusi dal processo decisionale, nessun risarcimento previsto: oltre al danno la beffa, l’intesa firmata dalla Regione Toscana con l’Umbria danneggia un’altra Continua a leggere…

Montedoglio: delegazione a Roma e Legambiente

ROMA – Nell’ufficio del Ministro Matteoli si recherà oggi una delegazione del Pdl capitanata dal Vicecapogruppo in Consiglio regionale Continua a leggere…

VASAI : PROTEZIONE CIVILE EFFICACE A MONTEDOGLIO

Ufficio stampa Provincia di Arezzo

Riunione a Sansepolcro. Il Presidente della Provincia sottolinea  l’impegno della Provincia e del sistema locale. Continua a leggere…

Montedoglio, ridda di ipotesi.

Un incidente, molto più lieve, anche un anno fa. Collasso forse iniziato da tempo.

Valtiberina – Mentre si attendono i primi esiti dell’inchiesta disposta dal ministro delle infrastrutture Altero Matteoli e di quella giudiziaria aperta dalla Continua a leggere…

Valtiberina Toscana: ore 12.00 invaso di Montedoglio

Ecco alcune seguenze fotografiche a cura di questa Redazione che conferma l’allontanarsi del pericolo corso dagli abitanti dell’ Alta Valtiberina Toscana ed Umbra.

La fuoruscita dell’acqua è in continuo calando; il livello del lago Continua a leggere…

Navigazione articolo